Ricerca personalizzata

sabato 21 luglio 2012

ROBERTO BENIGNI ILLUMINA FIRENZE E GLI ASCOLTATORI DELLA RADIO

Nella calda estate del 2012, sia dal punto di vista termico sia da quello economico, Roberto Benigni è tornato a raccontarci e spiegarci la straordinaria Divina Commedia di Dante Alighieri, dalla splendida cornice di Piazza Santa Croce di Firenze.
Non posso raccontarvi le emozioni e le sensazioni che si percepivano a Firenze perchè non ero lì, ma ne parlo da ascoltatore della radio: fortunatamente infatti Rtl 102,5 ha trasmesso l'audio di TuttoDante (saltando solo il prologo sull'attualità per scaldare il pubblico tutto incentrato sulla ridiscesa in campo di Berlusconi), cosa che probabilmente avrebbe anche potuto fare la Rai come mezzo di divulgazione culturale (un'altra occasione persa). Passiamo dunque alla performance di ieri sera. Benigni ha scelto di cominciare la tournèe TuttoDante 2012 dall'undicesimo canto dell'Inferno, che secondo molti critici del passato si presentava come uno dei più brutti e irrilevanti, solo come una specie di canto di passaggio tra il decimo e il dodicesimo. Probabilmente questa opinione dei critici e letterati derivava dall'uso di alcuni termini usati da Dante non propriamente aulici ed eleganti, ma al contrario coniati dallo stesso poeta fiorentino per descrivere nel modo migliore le lordure dei cerchi e gironi in cui si trovava. Infatti chi ha ascoltato o ha assistito ieri sera allo spettacolo non può che essere daccordo sul fatto che quei termini suscitavano grande emozione e coinvolgimento nel viaggio dantesco, quasi riuscendo a scorgere visivamente l'ambiente descritto. Altro grande tema toccato da questo canto, che si sposa perfettamente con l'attualità, è quello del lavoro, sminuito dal mondo della finanza, dalle speculazioni, dal mondo delle banche che creano denaro dal denaro. In questo modo Benigni attraverso Dante ha chiamato in causa la finanza speculativa e il governo Monti, in particolare Elsa Fornero che disse che il lavoro non è un diritto. Il comico toscano  ha risposto al ministro del lavoro con queste parole significative di Dante Alighieri: "Il Lavoro è la Nipote di Dio". In seguito alla spiegazione, Benigni come consuetudine ha recitato il canto a memoria, trasmettendo tutta la sua passione verso questo immenso capolavoro: il pubblico, emozionato e incantato dalle parole recitate dal comico, alla fine dello spettacolo lo ha ripagato con un lungo applauso e una standing ovation. 
Il talento di Roberto Benigni nello spiegare la Divina Commedia è ormai talmente riconosciuto in modo trasversale che a questo punto meriterebbe il tanto atteso Nobel per la Letteratura.
Al prossimo Raglio! 



Nessun commento:

Posta un commento

Il Blog di White Moon (@aleroticiani)

Il Blog di @ValeAl

Image and video hosting by TinyPic