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lunedì 4 gennaio 2016

QUO VADO? SOLLEVA IL MORALE SENZA ESAGERARE NELLA MORALE


Si è già scritto tanto, forse anche troppo, sul nuovo film di Checco Zalone già campione d'incassi a poche ore dalla sua uscita nelle sale. Fior di critici cinematografici, sociologi, antropologi, giornalisti, opinionisti tuttologi, fino a blogger e videoblogger si sono espressi per parlare di questo fenomeno. Poteva mancare l'opinione di questo blog che ha sempre sostenuto incondizionatamente sin dai tempi di Zelig il comico pugliese? No. E allora parliamone.

Stavolta anche i recensori (o Re - Censori) dei circoletti e salotti elitari se ne devono fare una ragione: Checco Zalone/Luca Medici e lo sceneggiatore/regista Gennaro Nunziante sono dei geni assoluti della Commedia all'Italiana. Una gag tira l'altra e una risata tira l'altra. Gli unici a non ridere nelle sale sono i bersagli principali di questo film: i burocrati nullafacenti e i politici locali che li hanno imbucati nel pubblico impiego. Per il resto sono presi di mira gli stereotipi della vita quotidiana dell'italiano medio a confronto con l'immigrazione, con la raccolta differenziata, col rispetto dell'ambiente, con la famiglia moderna allargata e multietnica (quasi da spot United Colors of Benetton). Diciamo che un piccolo intento di trasformare il senso cinico del personaggio Checco Zalone in senso civico esiste, ma senza diventare talmente forte da prendere il sopravvento, come del resto succede con le resistenze degli strenui difensori dei privilegi e impermeabili al cambiamento della società.
Da notare che per la prima volta sul grande schermo viene inserito in una gag il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per un equivoco del protagonista (scena imperdibile).
Siccome Checco in questa pellicola si occupa di "caccia e pesca" dal Polo Nord fino all'Africa, è sembrato di vedere un po' di Ace Ventura di Jim Carrey, solo che in questo caso il comico pugliese non si occupa di animali per passione, ma per mantenere il suo adorato posto fisso.
Ottima interpretazione è stata quella di Sonia Bergamasco (attrice presente in molte fiction Rai) con il ruolo di "tagliatrice di teste" per conto dello Stato che sta riformando le istituzioni: è la vera antagonista, determinata a licenziare Zalone a qualsiasi costo.
Un po' di leggerezza intelligente fa bene in questo periodo ancora a tinte fosche, quindi finché si trova ancora al cinema andate a vedere Quo Vado? .
Al prossimo Raglio!

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